Iraq: la battaglia per Mosul probabile causa di un disastro umanitario

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Uno tsunami umanitario sta per abbattersi sull’Iraq. Tutti lo attendono, dai governi alle organizzazioni umanitarie, e tutti, tranne ls politica, sanno che non si potrà evitare.

L’operazione su Mosul, nel nord del Paese sarà la madre di tutte le battaglie, ma provocherà centinaia di migliaia di rifugiati.

L’alto comando iracheno ha lanciato migliaia di volantini sulla città, invitando i suoi abitanti a restare in casa durante le operazioni, ma la soluzione non sembra praticabile. Probabile che si arrivi a una lotta strada per strada e restare in casa potrebbe corrispondere a una condanna a morte per i civili. Almeno 700.000, secondo questa portavoce dell’Onu, le persone attese nei campi.

Molte le incognite che potrebbero far lievitare rifugiati e numero delle vittime: Daesh venderà cara la pelle oppure ripiegherà per evitare perdite? Senza dimenticare che sotto Mosul ci sono molti tunnel scavati dai jihadisti e tanti penetrano in abitazioi provate. Per questo è probabile che chi potrà cercherà di fuggire andando a intasare i campi profughi della regione.

Anche i turchi sono estremamente preoccupati. Ufficialmente non partecipano alla campagna di terra perché Mosul è regione a maggioranza curda e la presenza turca potrebbe provocare tensioni.

Il vicepremier di Ankara dice: “Se qualcosa va male ci potrebbero essere centinaia di migliaia di profughi . La Turchia è pronta, ma se l’operazione va per il verso giusto non ci saranno ondate di profughi da noi”.

Una pia speranza a detta di tutti gli osservatori che temono invece oltre un milione e 200.000 persone che cercheranno di salvarsi fuggendo lontano dal fronte.

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