Ruoppolo Teleacras - Rapine, blitz a Porto Empedocle

Bestiacane 2012-11-05

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Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento del 10 novembre 2008. Blitz dei Poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle e della Squadra mobile di Palermo. 5 arresti a Porto Empedocle per rapine ( per il video seleziona Alta qualità in basso a destra dello schermo ).
Ecco il testo:
Loro sarebbero la banda del buco. Presunti rapinatori, freddi e professionali. Loro invece, i Poliziotti, sono i tappabuchi. Come guardie e ladri. Le rapine e le manette. E così, "Tappa buchi" , fu intitolato il blitz che il 25 marzo del 2002 provocò l'arresto di 3 empedoclini, Dino Albanese, Giuseppe Butera e Michele Lo Negro. Oggi, più di 6 anni dopo, i Tappabuchi hanno colpito una seconda volta. I Poliziotti del Commissariato "Frontiera" di Porto Empedocle, capitanati dal "Montalbano" di casa nostra, Cesare Castelli, ed i colleghi della Squadra mobile di Palermo, agli ordini di Maurizio Calvino, hanno girato le chiavi delle manette agli stessi polsi dei 3. In carcere Dino Albanese, 38 anni, ritenuto il leader del gruppo, figlio di Salvatore Albanese, giè capomafia di Porto Empedocle, ucciso a 59 anni, il 7 maggio del '91, al mercato ittico di Porto Empedocle. Poi Giuseppe Butera, 30 anni, e Michele Lo Negro, 34 anni. Poi, sono adesso reclusi altri 2 presunti complici, anche loro di Porto Empedocle, Stefano Filippazzo, 25 anni, nipote di Dino Albanese, e Giuseppe Vecchia, 25 anni, figlio di Sergio Vecchia, vittima della cosiddetta seconda strage di Porto Empedocle, il 4 luglio del 1990. Innanzi ai Giudici, Albanese, Vecchia, Butera e Lo Negro risponderanno di associazione a delinquere finalizzata alle rapine, tra Palermo, Balestrate, Partanna e Trapani. A Stefano Filippazzo, invece, è contestata solo una rapina, il 21 dicembre del 2007, a danno del Banco di Sicilia di Partanna. Nei mandati di cattura, firmati dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Fabio Licata, anche le accuse di detenzione d'arma da fuoco e ricettazione. L'inchiesta e stata coordinata dal Sostituto procuratore di Palermo, Maurizio Agnello.

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