La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 30 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L'operazione, denominata "Rimpiazzo", ha inferto un duro colpo alla "locale di Piscopio". L'indagine ha consentito di ricostruire l'organigramma e le attività delittuose commesse dai componenti del cosca di 'ndrangheta dei "Piscopisani" che avrebbe posto in essere, a iniziare dal 2010, azioni tese a contrastare il predominio criminale del clan Mancuso con proiezioni sul territorio nazionale. Le attività investigative, sviluppate dalla Questura di Vibo Valentia con il supporto della Mobile di Catanzaro e dello Sco, hanno permesso di scoprire una base operativa a Bologna e collegamenti con Palermo, dove i Piscopisani "piazzavano" la cocaina. Oltre che nel vibonese, gli agenti hanno eseguito arresti e perquisizioni nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L'Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano e Udine.