La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 52 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, traffico e spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, tutti aggravati dalle finalità mafiose. L'operazione, denominata "Ares", condotta dalle Squadre mobili di Foggia e Bari e dallo Sco, ha permesso di infliggere un duro colpo alle famiglie mafiose della provincia di Foggia. I provvedimenti sono stati eseguiti in Puglia e nelle province di Milano, Rimini, Fermo, Ascoli Piceno, Campobasso, Pescara, Teramo, Napoli e Salerno. Tra i destinatari figurano elementi di primo piano delle famiglie mafiose di San Severo, tra i quali i vertici dei clan "La Piccirella" e "Nardino". L'indagine ha evidenziato il ruolo dei clan di San Severo nel traffico di droga in Capitanata e la spartizione dei proventi illeciti che ha creato tensioni tra i diversi gruppi malavitosi locali. Le indagini sono partite nel 2015 dopo alcuni episodi di sangue a San Severo e successivamente gli inquirenti hanno accertato il traffico di droga gestito dai gruppi criminali locali, compresi i relativi canali di provvista dall'estero, anche dall'Olanda.