La Guardia di Finanza di Lecce, in collaborazione con lo Scico di Roma, ha eseguito un'ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 14 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata alla produzione e al traffico internazionale di stupefacenti, estorsione, rapina, furto e minaccia aggravata. Complessivamente 41 le persone denunciate dalle Fiamme Gialle salentine nel corso dell'operazione, denominata "Battleship", contro la Sacra Corona Unita, 4 quelle arrestate in flagranza di reato per traffico di droga. Le indagini, condotte dal Gico di Lecce, durate quasi due anni, hanno ricostruito l'operatività del clan "Caracciolo-Montenegro", egemone nei territori di Monteroni, Leverano, Copertino, Porto Cesareo e nel sud Salento. La struttura gerarchica e ramificata del gruppo ha consentito alla famiglia, affiliata inizialmente al clan "Tornese", di assumere il controllo totale delle attività criminali nell'ambito del territorio di propria influenza, imponendo - tra l'altro - servizi di guardiania in occasione di pubblici spettacoli. Le indagini hanno dimostrato inoltre, ancora una volta, come in altri contesti mafiosi nazionali, il decisivo ruolo chiave delle donne del "clan", Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati 1,2 chili di marijuana, 150 grammi di eroina e 40 di cocaina.