È ripreso il Turchia il processo contro 17 giornalisti, dirigenti e altri dipendenti del quotidiano di opposizione Cumhuriyet, emblematico dei freni alla libertà di stampa nel Paese. Sette collaboratori sono in libertà provvisoria, mentre quattro figure di primo piano restano in carcere. L’accusa è di aiuto a tre organizzazioni terroriste: i curdi del PKK, un gruppo markista e il movimento del predicatore Gulen.
All’esterno vari deputati del partito CHP e del filocurdo HDP hanno letto dichiarazioni a favore della libertà di stampa. L’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha chiesto la liberazione di tutti gli imputati.
Nel Paese – ricordano i manifestanti – 160 giornalisti sono in carcere.