“La Germania si dia un contegno. Non è e non sarà mai abbastanza forte da spaventarci”. A Berlino che invita i propri cittadini a evitare la Turchia e che considera il clima politico del Paese “poco propizio” a investimenti e imprese tedesche, il Presidente Erdogan replica da Istanbul, passando al contrattacco.
“Da Berlino solo calunnie. Risponda della protezione che offre ai terroristi turchi”
“Condanno con forza i commenti senza fondamento della Ministra dell’economia tedesca, Brigitte Zypries – ha detto il Presidente turco -. Commenti mirati a seminare panico e incertezza tra le aziende che investono nel nostro paese”. Secca poi la smentita dell’ipotesi che Ankara abbia redatto una lista nera di quasi 700 imprese tedesche, accusate di sostenere il terrorismo. “Nessuna azienda tedesca è sotto inchiesta – ha tuonato Erdogan -. Sono accuse totalmente false”. Poi un contrattacco, che suona però come una mezza ammissione: “La Germania che offre rifugio a terroristi turchi – dice ancora -, deve rispondere di questo atteggiamento. Come spiega il sostegno economico che presta a queste persone? Gli avvertimenti di Berlino sono una mossa pericolosa e scientemente volta a danneggiare il nostro Paese”. (48/51)
Polemica infuocata, sullo sfondo di elezioni alle porte
A far perdere la pazienza a Berlino era stato negli scorsi giorni l’arresto di un cittadino tedesco, che pare si fosse recato in Turchia per partecipare a un seminario sui diritti umani. Scintilla che ha messo il fuoco alle polveri di un incendio, rimbalzato sulle prime pagine di tutti i giornali e, con ogni probabilità, anche alimentato dalle elezioni alle porte.