Angela Merkel ad Ankara sottolinea il successo dell’accordo euro-turco sull’immigrazione, e coglie l’occasione per mettere diplomaticamente sul tavolo i timori di una deriva autoritaria dopo l’approvazione della riforma costituzionale, con la quale la Turchia passerà al presidenzialismo. La riforma verrà sottoposta a referendum nell’aprile prossimo.
La Cancelliera tedesca ha sottolineato anche l’esigenza di non eccedere certi limiti, nelle purghe che hanno fatto seguito al tentato colpo di Stato del luglio scorso:
“Ho sottolineato che le responsabilità devono essere attribuite individualmente, e abbiamo visto come la popolazione abbia difeso la democrazia e le regole democratiche in Turchia”. “È il motivo per cui è particolarmente importante in questa fase cruciale mantenere la libertà d’espressione”, ha proseguito la Cancelliera.
E Reçep Tayyip Erdogan, il Presidente, rassicura la comunità internazionale sul rafforzamento dei suoi poteri.
La Turchia, se – come è estremamente probabile – la riforma sarà approvata nel referendum di aprile, avrà sì un forte presidenzialismo ma i contrappesi restano, garantisce:
“Non c‘è alcun fondamento per certi timori: c‘è un potere legislativo, c‘è l’esecutivo, e lo stesso vale per il potere giudiziario. Non ci può essere alcun dubbio sulla preservazione della separatezza dei poteri”.
Angela Merkel è stata poi portata al Parlamento, dove le sono stati mostrati i danni subiti da una facciata nel corso del tentato colpo di Stato. In luglio la Germania fu criticata da Ankara per non aver espresso sostegno al governo legittimo, ora la Cancelliera è stata criticata in patria per questa visita che può sembrare un endorsement, a qualche settimana dal referendum.