Anis Amri è stato ucciso nel piazzale davanti alla stazione di Sesto San Giovanni nella notte fra giovedi e venerdì in uno scontro a fuoco con due agenti che volevano controllare i suoi documenti.
Prima dell’attacco, il cittadino tunisino di 24 anni si è filmato nella stessa Berlino, prestando fedeltà al sedicente Stato islamico. Il documento è stato pubblicato dal Qama, l’agenzia di stampa affiliata a Daesh.
Dalla Germania verso l’Italia
Fra gli effetti personali di Amri è stato trovato un biglietto ferroviario da Chambery in Francia, a Milano, via Torino. L’attentatore ha fatto questo percorso? Per ora il procuratore federale tedesco Peter Frank non conferma:
Per noi è di fondamentale importanza capire che tragitto abbia seguito, se avesse dei complici su cui contava per la fuga e per nascondersi. Dobbiamo anche capire se l’arma che ha usato a Milano è la stessa con cui ha sparato a Berlino.
Da Lampedusa a Berlino
Anis Amri è arrivato sull’isola di Lampedusa con un barcone di clandestini nel 2011. Nel corso del suo soggiorno in Sicilia è stato condannato per violenza e incendio doloso e ha scontato quattro anni di carcere.
A Oueslatia, in Tunisia, uno dei fratelli di Anis, Abdelkader Amri , chiede il rimpatrio della salma e dice:
Ieri avevo detto che lo avremmo ripudiato se fosse stato dichiarato colpevole, ma perché ucciderlo prima di processarlo? I giornali tedeschi dicono che è un capro espiatorio. Era ancora solo sospettato per l’attentato. Lo avrebbero dovuto arrestare e interrogare, non uccidere.
La morte di Anis Amri lascia in effetti molte domande aperte cui l’inchiesta dovrà rispondere.
La prima è senz’altro come abbia fatto ad attraversare indisturbato almeno due paesi europei prima di arrivare in Italia, fra cui uno, la Francia, in cui vige lo stato di emergenza e dunque ha misure di sicurezza rinforzate proprio per minaccia terroristica.
Attentat de Berlin. Anis Amri est passé en France et a pris un train à Lyon avant de passer par #Chambéry vers Milan (Europe1). pic.twitter.com/DGJBO2eu22— Visactu (visactu) 23 décembre 2016