Per accelerare i tempi dell’evacuazione di Aleppo Est e così pronunciare la “liberazione” della città, il governo di Bashar Al-Assad autorizza le Nazioni Unite a implementare la sua delegazione di osservatori, preposta a monitorare le operazioni. Interventuto appena dopo l’unanime pronunciamento in tal senso del Consiglio di Sicurezza, il via libera di Damasco dovrebbe portare a breve all’invio di una ventina di nuovi operatori ONU. 25.000, secondo la Croce Rossa Internazionale, le persone evacuate da giovedì. Migliaia quelle ancora in attesa.
UPDATE: 25,000 people evacuated so far from East #Aleppo & 750 from #Foua #Kefraya by SYRedCrescent & our team. Operation still ongoing. pic.twitter.com/S7azAtDe9a— ICRC Syria (ICRC_sy) 20 dicembre 2016
In un Tweet le stime della Croce Rossa Internazionale: 25.000 le persone finora evacuate da Aleppo Est, 750 da Kafraya e Foua
Le evacuazioni incrociate dalle roccaforti ribelli di Kafraya e Foua
Determinante, per sbloccare lo stallo, è stato negli scorsi giorni l’accordo ribelle ai contemporanei trasferimenti anche dalle sue roccaforti di Kafraya e Foua. Operatori umanitari stimano in circa 750 le persone che da allora avrebbero lasciato i due villaggi sciiti della provincia di Idlib, per raggiungere aree sotto il controllo governativo, nei pressi di Damasco.
“Il fragile equilibrio delle “evacuazioni incrociate” nel servizio di euronews”:http://it.euronews.com/2016/12/19/aleppo-est-e-roccaforti-ribelli-accordo-sulle-evacuazioni-incrociate
Aleppo: ritorno tra le macerie
C‘è intanto chi torna a casa anche tra le macerie dei quartieri di Aleppo. Uno di loro che parla da quello di Marjeh, di recente riconquistato dalle forze di Bachar Al-Assad, dice di mancare ormai da cinque anni. “Sono scappato quando i terroristi hanno preso il quartiere – racconta, riprendendo la retorica di regime -. Hanno distrutto tutto, case, negozi. Adesso dovremo ricominciare tutto da zero”.
Il completamento dell’evacuazione di Aleppo Est, sotto il controllo ribelle dal 2012, permetterebbe a Damasco di mettere a segno una conquista dal cruciale dal punto di vista strategico e simbolico.