La risoluzione Unesco sulla Spianata delle Moschee fa infuriare Israele

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Israele critica duramente la risoluzione di condanna nei suoi confronti predisposta dall’Unesco in relazione alle restrizioni imposte ai musulmani nell’accesso alla Spianata delle moschee.

Il provvedimento è stato approvato da 24 paesi, mentre 6 hanno
votato contro e 26 si sono astenuti, ma per diventare definitivo deve superare il voto del Consiglio esecutivo martedì prossimo.

“Il teatro dell’assurdo all’Unesco continua – dichiara il premier Benjamin Netanyahu – e oggi l’organizzazione ha adottato un’altra decisione deludente che afferma che il popolo di Israele non ha legami con il Monte del Tempio e con il Muro occidentale.”

Israele contesta anche la scelta dei termini nella bozza di risoluzione, che non parla di Monte del Tempio, ma privilegia la definizione araba dell’area che ospita la moschea di Al Aqsa.

Il delegato palestinese all’Unesco è di tutt’altro avviso.
“Israele finge che con questa decisione i palestinesi e gli arabi neghino l’importanza storica della città vecchia di Gerusalemme per il popolo ebraico” dichiara Mounir Anastas. “In realtà, se leggete il terzo paragrafo della risoluzione, vedrete che comincia con il riconoscimento della sua importanza storica per le tre religioni monoteiste.”

Molti Paesi europei si sono astenuti, mentre gli Stati Uniti deplorano quello che definiscono “un provvedimento politicizzato, che non fa nulla per produrre risultati costruttivi”.

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