Israele rimuove i metal detector dalla spianata delle moschee; la sicurezza sarà affidata a telecamere di ultima generazione sparse in tutta la città vecchia di Gerusalemme. La loro istallazione, stando all’agenzia Reuters, è già iniziata: per videosorveglianza e ulteriore polizia, Israele fa un investimento pari a 28 milioni di dollari.
La marcia indietro sui metal detector arriva dopo giorni di proteste e sanguinosi scontri tra palestinesi, ostili al controllo della moschea di Al Aqsa, ed esercito israeliano. Le Nazioni Unite avevano ammonito:“Nessuno deve credere che questi siano eventi localizzati. Questi fatti possono avere costi catastrofici ben al di là delle mura della Città Vecchia, ben oltre Israele e Palestina, ben oltre il Medio Oriente”- ha detto l’inviato dell’Onu per il Medio Oriente Nikolay Mladenov.
L’annuncio di Israele è arrivato alla fine di un consiglio dei ministri lungo quattro ore e finito nella notte e dopo intensi contatti con le autorità giordane, preoccupate per l’escalation di violenza. I metal detector erano stati istallati dopo l’uccisione di due poliziotti israeliani sul monte sacro il 14 luglio. Scontri tra palestinesi e esercito israeliano ci sono stati anche questa notte, proprio al Monte del Tempio.