Ungheria al voto per il referendum sulle quote dei migranti, è incognita quorum

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Riuscirà il premier ungherese Viktor Orban a trasformare il referendum di oggi contro il piano europeo sulla redistribuzione dei profughi in un plebiscito a favore della sua politica di rifiuto dei migranti è la questione che si pone l’Europa.

Ai magiari viene chiesto se sono d’accordo con il ricollocamento obbligatorio senza l’approvazione del parlamento. Dopo una campagna xenofoba per il no, quest’ultimo dovrebbe prevalere, ma i sondaggi prevedono il mancato raggiungimento del quorum.

La nostra redazione di Budapest ha raccolto le opinioni di alcuni votanti.

“Se l’Unione Europea non accetta che i Paesi decidano da soli, il referendum è necessario. Gli ungheresi decideranno se lo vogliono o meno. In questo senso il referendum è legittimo”.

“Si deve chiedere alla gente cosa ne pensa delle questioni importanti per il Paese. Questa riguarda tutti noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Nessuno può decidere per noi”.

L’Ungheria non può rifiutarsi di applicare una decisione presa a livello europeo, ha ricordato Bruxelles. L’opposizione di sinistra e le oennegi hanno invitato al boicottaggio o al voto nullo. Mentre Orban, il primo ministro dei muri anti-migranti, punta a rafforzare i propri consensi in vista delle elezioni del 2018.

Attila Magyar, euronews: “Secondo sondaggi preliminari sembra chiaro che la maggior parte dei votanti dirà no al piano dell’Unione Europea. La vera questione è se il referendum sarà valido ossia se voterà almeno il 50% degli aventi diritto”.

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