Ungheria: comunità musulmana, referendum sui migranti è iniziativa contro di noi

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Il referendum ungherese di domenica contro la redistribuzione dei migranti in Europa è percepito dai musulmani del Paese come una campagna contro la loro comunità.

A Budapest un’iniziativa contro i pregiudizi chiamata “i musulmani vivono fra di noi” ha promosso l’incontro fra cittadini di fedi diverse con visite a negozi e moschee. Sono circa 5600 i musulmani nella capitale.

“Si tratta di una campagna contro i migranti – sostiene Tayseer Saleh,imam della moschea Darusallam – ma velatamente è anche contro l’Islam, è così che la intende la maggior parte delle persone. Visto che gran parte dei migranti sono musulmani indirettamente il referendum è contro l’Islam. I musulmani di Ungheria si sentono penalizzati”.

A rafforzare questa convinzione le affermazioni del primo ministro Orban sull’identità cristiana ungherese che rischia di essere distrutta dai richiedenti asilo musulmani.

“Comincio ad aver l’impressione che la nazione mi ripudi”, sostiene una musulmana. “Mi considero una buona ungherese e voglio esserlo. Ma se le persone sono circondate da questo genere di propaganda e sono influenzabili allora c‘è da riflettere”.

Il referendum chiede se si è d’accordo con l’insediamento obbligatorio di non ungheresi nel Paese senza l’approvazione del parlamento. Contro il piano comune Budapest ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia europea.

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