Tensione alle stelle nell’est secessionista dell’Ucraina. Alla periferia di Lugansk i separatisti filorussi hanno preso il controllo di una base della Guardia di frontiera, dopo 48 ore di assedio. I miliziani hanno trasferito casse con munizioni e materiali esplosivi fuori dalla caserma. Tre militari sono rimasti feriti e tutto l’edificio è andato distrutto nel combattimento, insieme ai veicoli, fa sapere la Guardia Nazionale, dopo che i soldati avevano respinto un ultimatum ad arrendersi da parte dei ribelli.
Nel web russo, intanto, sta circolando un video shock del raid aereo che lunedì scorso ha sventrato il palazzo della Regione, diventato il quartier generale dei ribelli. Distruzione e morte: questo raccontano le atroci immagini, postate da testimoni. L’aviazione ucraina avrebbe esploso missili non guidati ma Kiev nega. L’esplosione, secondo la loro versione, è avvenuta per colpa delle milizie. L’edificio dell’amministrazione pubblica della città ha subito un attacco aereo da parte dell’esercito ucraino: lo ha riconosciuto l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).
Lugansk è in lutto per le otto vittime, tra cui civili, della nuova offensiva di Kiev. 300 miliziani filorussi sarebbero stati uccisi e altri 500 sarebbero i feriti nelle ultime 24 ore.