Nuove manifestazioni di sostegno per le studentesse rapite in Nigeria

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Da Atlanta a New York, fino a Toronto, centinaia di persone si sono radunate per sostenere le studentesse rapite in Nigeria.

Davanti al consolato nigeriano di New York c’era anche il sindaco Bill de Blasio a chiedere la liberazione delle liceali sequestrate da Boko Haram quasi un mese fa.

“Siamo qui in quanto donne di colore per dare il nostro sostegno – dice una manifestante -. Ma chiediamo anche ai governi interessati dalla questione della globalizzazione e dalla tratta delle ragazze e delle donne di prendere l’iniziativa, questa è solo la punta dell’iceberg”.

A Toronto, la comunità nigeriana ha chiesto il sostegno del governo canadese nelle ricerche delle ragazze.

Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan si è detto convinto che si trovino ancora nel Paese. Sul governo di Abuja cresce la pressione, soprattutto dopo le accuse di Amnesty International, secondo cui le autorità sarebbero state al corrente del raid dei militanti islamici.

Sono oltre duecento le studentesse rapite. Alcune – una quindicina – sono riuscite a fuggire. Il loro coraggio è stato invocato da Michelle Obama. In modo inedito, la first lady ha parlato al posto del marito al discorso settimanale per condannare il sequestro e lanciare un appello, unendosi a una mobilitazione internazionale sempre più ampia.

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