La Cina è molto più vicina se vista da Bucarest. Con la stretta di mano tra il primo ministro Li Keqiang e il suo omologo rumeno Victor Ponta è cominciato il vertice tra la “tigre asiatica” e i Paesi dell’Europa Centrale e Orientale.
Una strategia duplice quella dei nuovi vertici di Pechino, dicono i commentatori, una legata ai rapporti con l’Unione e una seconda specifica per la regione.
“La cooperazione tra Paesi dell’Europa centro-orientale e la Cina è parte della relazione tra Europa e Cina, certo. Ma è una parte molto speciale e complessa”, ha sottolineato il premier rumeno.
Prioritario, per la Cina, confrontarsi con un interlocutore coeso in vista dell’obiettivo di incremento degli scambi entro il 2020.
“L’Europa è un attore importante negli equilibri mondiali. Un’Europa unita, prospera e in crescita è essenziale per la pace e lo sviluppo del pianeta. A questo riguardo la Cina è rimasta uno strenuo sostenitore della pace, della prosperità e dell’integrazione europea”, ha detto Li Keqiang.
Ciò non ha impedito a Pechino di stringere legami economici con l’Est Europa. Già nel 2012 aveva cominciato ad aumentare gli investimenti. Una vittoria per entrambi i lati: per la Cina l’accesso al Mercato Unico, per le economie della regione l’accesso a ingenti capitali.