Ruoppolo Teleacras - "Li protegge Schifano"

Bestiacane 2012-09-21

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Il servizio di Angelo Ruoppolo ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) Teleacras Agrigento del 9 dicembre 2011.
Intercettata a Palermo una conversazione tra due mafiosi che si riferiscono ad una impresa legata ai Graviano : " li protegge politicamente Schifano".
Ecco il testo :
I Carabinieri hanno ascoltato, e poi ancora una, due volte. No, il nome pronunciato e' Schifano. Non e' Schifani, che e' il cognome dell' avvocato palermitano e presidente del Senato, Renato Schifani. E cosi', l' intercettazione e' agli atti dell' inchiesta in cui la seconda carica dello Stato e' indagata per concorso esterno alla mafia, pero' non produce alcun effetto giudiziario. Palermo, qui, la zona dello Stadio comunale. E' il 9 luglio scorso. Due imprenditori presunti collusi con la mafia viaggiano a bordo di un' automobile e sono diretti ad un appuntamento con i nuovi capi delle famiglie della citta'. I due sono lui, Giovannello Li Causi, che e' il gestore del bar allo Stadio di Palermo, e Franco Conti, genero del boss Antonino Vernengo. Li Causi e Conti parlano dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss delle stragi di Via D'Amelio, poi Roma, Firenze e Milano, e si riferiscono ai loro affari. Ecco le parole di Giovannello Li Causi : "sai, una impresa di pulizia, che i Graviano tengono in pugno, si sta aggiudicando appalti in tutta la Sicilia. Perche' loro sono appoggiati politicamente". Poi sussurra : "hanno un appoggio forte, ma forte, forte". Conti domanda chi e' il politico tanto importante che protegge i Graviano e la loro ditta. E Li Causi risponde senza esitare : "Schifano". Conti non commenta e incassa la risposta. La Procura di Palermo ha commissionato ai Carabinieri indagini approfondite sul nastro. Nulla. E' Schifano, e non vi e' nessun politico, anche locale, con lo stesso cognome. Renato Schifani e' stato citato dai pentiti Francesco Campanella, Gaspare Spatuzza e, da ultimo, Stefano Lo Verso, il vivandiere di Provenzano, che ha dichiarato che Nicola' Mandala', boss di Villabate, gli racconto' che "loro, i Mandala' di Villabate, con la politica non avevano problemi ne' a livello regionale ne' a livello nazionale, perche' avevamo nelle mani l'amico e socio in affari Renato Schifani".

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