http://www.pupia.tv - Lo Moro - "L'incandidabilità serve a riconoscere alla politica quella credibilità che sembra aver perso. Con una legge che la regoli si impedisce l'accesso alle cariche pubbliche italiane ed europee e governative a chi versi in determinate condizioni giuridiche o non abbia per legge i requisiti, e prevede inoltre la decadenza per chi invece ne faccia già parte". Lo dichiara Doris Lo Moro (prima firmataria) con una proposta di legge presentata oggi alla Camera insieme agli altri firmatari Oriano Giovannelli, Donatella Ferranti, Marilena Samperi e Sesa Amici. "L'incandidabilità impedisce la raccolta del consenso, fase in cui la politica e il malaffare spesso si incrociano -spiega Lo Moro- mettendo un freno a una raccolta di consenso inquinata. Il testo prevede l'istituto dell'incandidabilità con riferimento a sentenze passate in giudicate e in attesa di giudizio, nei reati in cui più si ravvisa allarme sociale, quelli contro la pubblica amministrazione, i reati di mafia, concussione, corruzione propria e per atti giudiziari, riciclaggio". "Questo disegno di legge non corre il rischio di essere anticostituzionale", sottolinea Samperi, che aggiunge: "L'ambito strettamente giuridico non viene toccato ed è salvaguardato il principio della presunzione di innocenza, prevista dall'art. 27 della Costituzione. Noi non vogliamo stabilire se un soggetto è colpevole o meno -conclude- ma accertarne la non candidabilità, definitiva fino ad assoluzione o riabilitazione". "Bisogna fare di tutto -insiste Giovannelli- perché non si continui sulla scia dell'era Tangentopoli,
e perché l'incandidabilità riguardi non solo chi è già stato condannato, ma anche chi, inquisito, è ancora in attesa di processo. E' importante -conclude- ai fini di un recupero di quel senso della giustizia che si è andato perdendo e per restaurare il principio
dell'onorabilità della nostra classe dirigente" (24.07.12)