Al telefono la chiamavano "carne", "partita di calcetto" o "mezza mano" (per indicare la dose di 250 grammi). In realtà si trattava sempre della stessa cosa, o tipologia di cose, e cioè cocaina, marijuana ed eroina. Uno spaccio sul territorio riccionese ben organizzato, che vedeva coinvolte 9 persone, capitanate da un medico. Da qui "Il Dottore", nome assegnato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Rimini all'operazione conclusasi ieri dopo due anni di indagini. Otto gli arresti effettuati questa mattina, mentre si sta indagando per rintracciare lo spacciatore ancora in libertà. "Il Dottore" o "Giampi", così si faceva chiamare da conoscenti e amici, al momento dell'arresto stava già scontando un'ulteriore condanna per lo stesso reato: spaccio di sostanze stupefacenti. Era infatti, da circa un anno, agli arresti domiciliari a Benevento, suo Comune di origine. Prima della tal condanna lavorava invece a Riccione e viveva a Miramare di Rimini. Qui, per più di un anno, ha esercitato la professione di guardia medica, regolarmente assunto dall'Ausl, accostando al mestiere di medico quello appunto di spacciatore. Le altre persone coinvolte gli servivano sia per rifornirsi che per coprire in modo capillare il territorio. Si tratta di uomini dai 40 ai 25 anni, italiani e stranieri. La più giovane è l'unica donna della banda, una peruviana residente a Rimini di 23 anni. Lui, il "Dottore", ne ha 47. Spacciava a domicilio, con degli aperitivi organizzati ad "hoc", o presso locali notturni. Lo stupefacente più richiesto la cocaina, che veniva venduta a 100 euro a dose.