http://www.cn24.tv Mercoledì 29 Settembre 2010 | In questa edizione di Report24: Operazione Epilogo. In manette gli esecutori dell'attentato alla Procura Reggio Calabria, blitz dei Ros: 22 arresti. Colpo alla cosca dei Serraino Blitz dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros per l'esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di persone accusate di essere affiliate alla cosca Serraino. Quattro di loro sarebbero gli autori dell'attentato del 3 gennaio scorso contro la Procura generale di Reggio Calabri, per questo hanno anche ricevuto un'informazione di garanzia dalla Procura di Catanzaro. Antonino Barbaro, 24 anni; Felice Lavena (28); Ivan Valentino Nava (25) e Nicola Pitasi (31): sono i quattro indagati per l'attentato. Nei loro confronti la Dda di Catanzaro ha anche emesso i decreti di perquisizione nel corso dei quali è stato trovato lo scooter che sarebbe stato utilizzato per compiere l'attentato. Il movente dell'attentato dinamitardo sarebbe stato legato ai contrasti interni all'ufficio e a una reazione dei Serraino alla decisione presa dal procuratore generale Salvatore Di Landro di revocare alcuni fascicoli al sostituto Francesco Neri. Nel provvedimento, emesso dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda reggina, si contesta il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata ad estorsione aggravata, danneggiamento e minaccia aggravata, porto e detenzione abusiva di armi, intestazione fittizia di beni ed oltraggio. L'operazione, denominata ''Epilogo'', ha consentito di individuare, secondo quanto hanno riferito i carabinieri, una componente organica della cosca Serraino, operante nel quartiere San Sperato di Reggio Calabria e nel comune di Cardeto, di definirne gli interessi criminali e di fare luce su alcuni fatti delittuosi compiuti sul territorio. E tra questi c'e' l'intimidazione compiuta il 5 febbraio scorso ai danni di Antonino Monteleone, al quale fu incendiata l'automobile, parcheggiata nei pressi della sua abitazione. La Dda ha anche disposto il sequestro di beni mobili, immobili e attività commerciali per un valore di un milione e mezzo di euro che erano nella disponibilità della cosca Serraino. Decisive ai fini della riuscita dell'operazione le intercettazioni che hanno dato il via alle indagini.