Terzo appuntamento con Conversazioni, dopo quello con Federica di Martino e Alessandro Zan. Il direttore di Style Magazine dialoga qui con Vera Gheno. Parlano di linguaggio e di genere applicato al linguaggio. Alla prima domanda di Calascibetta («Ci dà ancora fastidio includere il genere femminile nel linguaggio e nella scrittura?») la linguista risponde citando il caso di «"deputata”: a inizio Novecento, deputatessa veniva usato in chiave dispregiativa dai colleghi deputati, per prendere in giro le elette in Parlamento»... Già perché i tempi del cambiamento sono lunghissimi: «I cambiamenti positivi che riguardano la società ci sono stati, ma da sempre sono così lenti da essere impercettibili nella vita di un essere umano»... Prepariamoci ad aspettare, riconoscendo che comunque il nostro linguaggio si sta adeguando all'evoluzione in atto, in noi e nel mondo in cui viviamo. «E ricordiamoci che siamo animali sociali, come diceva Aristotele. Invece oggi l'essere umano tende a essere un po' troppo ombelicale. Siamo parte di un tutto: stare in mezzo alle persone, anche linguisticamente perché la lingua è l'intercapedine tra noi e il mondo, serve per sentirci meglio. E per ricordarci che siamo esseri umani».
Vera Gheno è una linguista, autrice e divulgatrice italiana. Si occupa prevalentemente di comunicazione digitale e di questioni di genere, diversità, equità e inclusione. Ha collaborato per vent’anni con l'Accademia della Crusca e ha insegnato all'Università di Firenze, come docente nella facoltà di Scienze Umanistiche per la Comunicazione.