Milano, 2 mar. (askanews) - La musica aiuta l'anima, per questo da oltre 35 anni nel carcere di San Vittore a Milano si tengono programmi per avvicinare i detenuti alla musica, ma ora è stato fatto un ulteriore passo avanti, la sonorizzazione di ampi spazi del carcere con musica strumentale di tutte le etnie selezionata dai detenuti nei laboratori di "ascolto emotivo consapevole" come spiega Franco Mussida direttore del Cpm Music Institute che ha realizzato il progetto."Più che di rieducazione mi piace immaginare la riscoperta di se stessi. Quanto più un individuo dà valore alla sua vita tanto più si comporterà in maniera sociale e la musica è uno stabilizzatore dell'umore straordinario".Un'iniziativa, unica nel suo genere anche in Europa, a diffondere la musica un sistema audio esclusivo installato in luoghi strategici comuni realizzato con il contributo di Slow Music. Il Direttore della struttura Giacinto Siciliano."È qualcosa di forte e la grande novità è che avremo questa musica nell'aria, in carcere è una cosa assolutamente nuova non siamo abituati, in carcere i rumori sono altri: quelli delle chiavi, dei cancelli, delle urla e invece vogliamo provare a sostituirli con qualcosa di diverso che aiuti ad apprezzare la bellezza, non del posto ma delle persone che molto spesso non si riesce a vedere".Sono gli stessi detenuti che fanno parte del coro di San Vittore a raccontare l'importanza di questa esperienza."Il fatto che in base ai nostri gusti verranno scelti questi suoni da sentire in filodiffusione nel carcere mi da un grande senso di appartenenza, quando entro in questo gruppo spesso sono triste ma quando esco ho sempre il sorriso"."Credo sia una terapia e inserirla nei corridoi delle carceri credo sia molto importante perchè ci aiuta ad affrontare meglio le giornate e può essere un raggio di sole in una giornata buia".