Attentato Sinagoga, sopravvissuto: terrorismo colpisce tutti

Askanews 2022-10-07

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Roma, 7 ott. (askanews) - E' uno dei quaranta feriti dell'attentato alla Sinagoga di Roma, avvenuto l'8 ottobre 1982 che provocò la morte del piccolo Stefano Gaj Taché. Sandro Di Castro, già presidente della Comunità Ebraica di Roma e Presidente del Benè Berith Roma, fu uno dei feriti. Percorre quella strada davanti al Tempio maggiore, in quel punto esatto dove una bomba lo ferì. E racconta ad askanews i ricordi di quel giorno:"C'è un ricordo precedente all'attentato, durante l'attentato e subito dopo l'attentato. Il precedente - sottolinea Di Castro - è che sembrava che stessero tirando dei sassi poi però abbiamo sentito subito le esplosioni, io sono stato ferito dalla prima bomba e dunque ho realizzato subito che si trattava di un attentato. Il durante è che mentre ancora stavano sparando, c'era un fotografo che stava riprendendo tutta la scena; il dopo è il silenzio e il lamento delle persone ferite, sembrava fosse una strage ancora più grave di quanto effettivamente fu. Fortunatamente c'erano queste macchine vicino al marciapiede che ci hanno riparato; le macchine furono crivellate di colpi, se non ci fossero state le macchine, sicuramente il bilancio sarebbe stato molto più grave"."È molto importante la giornata di domenica - aggiunge il sopravvissuto alla strage dell'8 ottobre 1982 - perché dobbiamo trasmettere questi ricordi alle giovani generazioni ed è importante che ci sia il presidente della Repubblica perché gli italiani hanno bisogno di ricordare ciò che fu il terrorismo palestinese qui in Italia. Per anni Stefano non fu inserito nella lista delle vittime del terrorismo. È stato grazie all'opera del fratello e alla sensibilità del presidente Napolitano e del presidente Mattarella. Purtroppo in Italia, ogni volta che c'è qualcosa che riguarda la nostra comunità ebraica, tra le più antiche in Europa, si pensa che sia qualcosa che riguarda lo stato di Israele. Invece no, noi siamo cittadini italiani e abbiamo contribuito al Risorgimento, alla Costituzione. Siamo cittadini a tutti gli effetti. E dobbiamo ricordare che in Italia ci sono stati tanti attentati, che hanno coinvolto cittadini italiani non di religione ebraica, come le due stragi a Fiumicino, l'attentato a via Bissolati e l'attentato al Caffè de Paris. Di questi episodi che hanno colpito cittadini italiani come noi ce ne sono tanti - conclude - ed è bene prendere coscienza che il terrorismo palestinese ha colpito tantissime famiglie italiane".

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