Di Antonella Pederiva -Web Citizen Journalist -
Il Max90 live, il tour estivo di Max Pezzali, si ferma a Pistoia, in piazza del Duomo, una delle più belle piazze d'Italia. Una ventata di energica freschezza attraversa la tiepida aria serale, mentre le note aprono un tunnel temporale che magicamente cancella decenni di storia e di innovazione tecnologica; e siamo ancora i ragazzi di allora, quelli che si incontravano al bar per pianificare la serata, un "deca" in tasca da spendere bene, "Stessa storia, stesso posto, stesso bar, stessa gente che vien dentro consuma poi va". Le atmosfere di provincia ritornano come allora, e la magia si ricrea, si fa nostalgia ma si riflette anche negli occhi dei ragazzi di oggi, in quel pubblico che appartiene al contemporaneo, segno che i sentimenti, tutto sommato, superano le barriere generazionali. C'è ancora la voglia di stare insieme, di far casino, c'è ancora, nonostante l'ostentata spavalderia, la timidezza e l'insicurezza che traspare dai testi di Max, al secolo Massimo, cantautore, che con l'amico Mauro Repetto, decise un giorno di fondare un gruppo, o meglio un duo, che, su consiglio del produttore Claudio Cecchetto, prenderà il nome di 883, la cilindrata del modello di moto della Harley Davidson di cui i due sono grandi appassionati. Mauro deciderà, in seguito, di intraprendere altre strade, lasciando a Max il compito di portare avanti le storie di vita quotidiana della sua Pavia. Testi semplici ma efficaci, perché testimoni di un vissuto presente e reale, che appartiene ad ognuno. Perché, in fondo, tutti noi, come in "Nord sud ovest est", oggi come allora, soprattutto ora, in questo tempo incerto di futuro negato, stiamo cercando qualcosa, una voce che risponda ai nostri perché. Un qualcosa che forse non c'è.