Il numero di membri delle Farc, le Forze armate della Colombia, che non hanno accettato gli accordi di pace con il governo sarebbe il doppio di quello ipotizzato dalle autorità. A sostenerlo è l’l‘Ombudsman colombiano, Carlos Alfonso Negret.
A gennaio l’esercito di Bogotà aveva stimato che i guerriglieri che non avrebbero deposto le armi sarebbero stati 400, circa il 5% del totale. Ma secondo Negret potrebbero essere almeno 800 su un totale di 7.000.
“Certo, i dissidenti mi preoccupano – ha detto – mi preoccupano anche i nuovi gruppi che si occupano esclusivamente di coltivare campi di coca, che comprano foglie, le processano, fino a vendere la cocaina all’estero”.
I dissidenti che vivono principalmente al confine con il Venezuela, nel nord e al confine con l’Ecuador, nel sud-est, sembrano preferire la rendita certa che dà loro la cocaina piuttosto che il processo di reinserimento proposto dal governo.
Nel novembre 2016 le Farc e l’esecutivo firmarono un accordo di pace grazie al quale, lo scorso settembre il gruppo armato si è convertito in un partito politico.