683 bambini vittime del conflitto nel 2016 in Yemen, 38 in totale i raid su scuole e ospedali nel paese. Questi i numeri della denuncia dell’Onu, che ha inserito la coalizione a guida saudita, nella bozza della lista nera inclusa nel rapporto annuale sulle violazioni ai danni soprattutto di minori nei conflitti armati.
Non solo morti, ma anche mutilazioni. Nell’elenco figurano anche le forze del governo yemenita e il gruppo ribelle degli Houti, che proprio nel 2015, anno che segna l’inizio della crisi, hanno spodestato il presidente Hadi, sostenuto dai sauditi, dalla capitale Sanaa.
Saudi Arabia, which has been cited for bombings in Yemen that killed children, may soon be on a U.N. blacklist https://t.co/TpGq0nmkDs— New York Times World (@nytimesworld) 5 ottobre 2017
Un conflitto, che chiama in causa gran parte dei paesi del mediorente e che vede schierati gli interessi nella regione di diverse potenze occidentali. E’ stata ribattezzata “la guerra silenziosa”, i media ne parlano poco, iniziata tra due fazioni che dichiarano di costituire il legittimo governo del paese.
La crisi umanitaria, che si consuma sullo sfondo è considerata dalle organizzazioni internazionali, la più grave al mondo. 20 milioni le persone che hanno bisogno di aiuti, un’ epidemia di colera che nel paese ha già fatto 2,130 vittime, soprattutto giovanissime. Dal rapporto dell’Onu in Yemen lo scorso anno, l’Arabia Saudita era stata tolta per volere di Ban Ki Moon. La bozza adesso dovrà essere approvata dall’attuale segeretario generale dell’Onu Guterres che potrebbe modificarla e sarà discussa dal consiglio di sicurezza il prossimo 31 ottobre.