Il Kurdistan iracheno sfida Baghdad, sì al referendum sull'indipendenza

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Il parlamento autonomo del Kurdistan iracheno ha approvato l’organizzazione del referendum sull’indipendenza del 25 settembre, fra le critiche nazionali e internazionali. 65 su 68 deputati presenti a Erbil hanno votato a favore della consultazione, mentre altri 43 boicottano l’assemblea. Il parlamento non si riuniva dal 2015 a causa delle divisioni fra i partiti.

“È da oltre 100 anni che aspettiamo di avere uno Stato”, dice Omed Khoshnaw, deputato del partito democratico curdo. “Speriamo di realizzare il nostro sogno il 25 settembre e di avere uno stato democratico”.

Contrario il movimento di opposizione Gorran. “Dopo le pressioni interne ed esterne all’Iraq il parlamento si è riunito”, sostiene un suo deputato. “Coloro che hanno partecipato pensano che la seduta sia legale, ma invece è illegale”.

Il referendum voluto dal presidente Barzani è stato definito “destabilizzante” dagli Stati Uniti perché ostacolerebbe la lotta contro il sedicente stato islamico. Martedì il parlamento nazionale aveva votato contro lo svolgimento della consultazione. “Non abbiamo sentito alternative concrete”, ha commentato Barzani.

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