Guterres: concedere subito uno statuto legale alla minoranza rohingya

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Aumenta la pressione internazionale sulla leader birmana e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi per fermare le violenze contro la minoranza musulmana rohingya in fuga verso il Bangladesh.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha insitito sul rischio che la crisi destabilizzi l’intera regione e chiesto l’adozione di uno statuto legale per i rohingya.

“Riceviamo costantemente rapporti sulle violenze perpetrate dalle forze di sicurezza del Myanmar, compresi attacchi indiscriminati. Questo non fa che esacerbare la situazione e spingere verso il radicalismo. Non si può più rinviare un piano per affrontare le cause di questa crisi. È di vitale importanza concedere ai musulmani dello Stato Rakhine la cittadinanza o per lo meno un qualche tipo di statuto legale che gli consenta di condurre una vita normale” ha detto Guterres.

Le violenze nei confronti dei rohingya sono riesplose lo scorso 25 agosto. Si calcola che da allora almeno 123.000 persone siano fuggite dal Myanmar verso il vicino Bangladesh, privo dei mezzi necessari a gestire un esodo di massa.

Gli attriti e le violenze tra la maggioranza buddista e la minoranza musulmana – costate la vita negli ultimi giorni ad almeno 400 persone – sono vecchie di decenni nell’ex-Birmania, innescate non ultimo dagli attacchi perpetrati da gruppi musulmani radicali.

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