Le autopsie su alcune vittime dell’attacco aereo nella zona di Idlib, in Siria, confermerebbero la presenza di agenti chimici. Gli esami sono stati effettuati in Turchia ed Ankara ha inviato i risultati alla Commissione d’Inchiesta delle Nazioni Unite. Nel rapporto turco si legge anche che nella zona di Khan Sheikun non ci sarebbe alcun deposito d’armi come, invece ha dichiarato in conferenza stampa il ministro degli esteri siriano Moallem. “Ci sono una serie di questioni relative alla formazione di una tale commissione d’inchiesta. Dobbiamo fare in modo che non venga politicizzata. Deve essere neutrale. C‘è una vasta rappresentanza in questo comitato che dovrebbe iniziare il suo lavoro da Damasco, non dalla Turchia”.
A Ginevra, intanto, si è tenuta una riunione d’urgenza della Commissione delle Nazioni Unite che anche chiesto 72 ore di cessate il fuoco per le verifiche in zona. “Spero sia un momento di svolta. Spero che insieme a quello che stanno dichiarando i leader mondiali di aver sensibilizzato tutti alle sofferenze giornaliere dei civili. Spero che si tratti di una ri-nascita per la diplomazia, sia umanitaria che politica”
Damasco continua a ripetere che quelle armi chimiche erano in un deposito del Fronte al Nusra che è stato bombardato e che la Siria è contro ogni attacco del genere. Dai governi di tutto il mondo, però, indipendentemente dalle giustificazioni, la condanna è unanime.