Per l’ottava volta dall’inizio della guerra in Siria, la Russia pone il proprio veto per bloccare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La bozza di risoluzione a cui avevano lavorato Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna sul presunto attacco chimico a Khan Shaykun si è scontrata con la volontà di Mosca, in compagnia della Bolivia, oltre all’astensione di Cina, Kazakistan e Etiopia.
“La bozza di risoluzione messa a punto dalla “troika” formula della accuse prima ancora che sia stata condotta qualunque indagine, un’indagine obiettiva e indipendente. Questo è contrario ad ogni standar di giustizia” ha detto il rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite Vladimir Safronkov.
Duro il commento dell’ambasciatore francese all’Onu François Delattre: “La Francia è atterrita dal risultato di questo voto. Abbiamo tentato di avviare una discussione costruttiva sulla bozza di risoluzione ma ancora una volta non siamo riusciti ad essere all’altezza delle responsabilità che noi stessi ci eravamo preposti e dei valori fondamentali che sarebbe nostro compito difendere e far rispettare” ha commentato dopo il voto.
I Paesi occidentali sono convinti che il 4 aprile la morte di 87 persone a Khan Shaykhun, nel Nord-Est della Siria, sia stata provocata da un attacco con il gas Sarin da parte del regime di Bashar Al-Assad. Tra le vittime 31 erano bambini. Il testo chiedeva che il regime di Damasco fornisse il dettaglio di tutte le attività militari il giorno dell’attacco.
#Russia blocks UN Security Council action on reported chemical attack in #Syria’s Khan Shaykhun https://t.co/zBhSaJxaZQ pic.twitter.com/336OuLeeOd— UN News Centre (UN_News_Centre) 12 aprile 2017