L’esercito iracheno ha fatto piovere su Mosul decine di migliaia di volantini per avvertire la popolazione che la riconquista della loro città dalle mani dello Stato Islamico è giunta alla fase finale. L’esercito di Baghdad ha chiesto la collaborazione della popolazione per accelerare i tempi della battaglia con il minor numero di perdite umane tra i civili e le maggiori nelle file dell’Isil.
Euronews ha intervistato il capo redattore del giornale Kerkük‘ün Sesi Gazetesi, che si trova a Kirkuk e spiega che ormai l’offensiva finale è imminente, una questione di giorni: “Si attende solo l’ordine politico del premier Ibadi per far partire l’operazione militare a Mosul. L’offensiva comincerà presto. Di sicuro in ottobre, anche in una settimana”.
Quello che si teme è una spaccatura nell’esercito iracheno che potrebbe rendere l’offensiva anora più complicata: “Condivido questa informazione per la prima volta con voi. Oltre ad Hashd al-Shabi (le milizie sciite) ci sono dei giovanissimi sciiti nelle forze armate irachene e nella polizia federale. Questo significa che ci sono giovani membri delle forze di sicurezza che sono di Baghdad o Basra. Ora la domanda è: queste persone manterranno fede ai loro principi militari o agiranno in base alle loro identità settarie?”