“Alcuni tra i giorni peggiori da quando è iniziata la guerra in Siria”. Le parole dell’inviato dell’Onu Staffan de Mistura arrivano mentre si intensificano i combattimenti in particolare nell’area di Aleppo dove l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (organismo basato nel Regno Unito) ha registrato almeno 23 morti nella sola giornata di domenica.
Sotto accusa i raid delle forze di Damasco o dell’aviazione russa. L’ambasciatore all’Onu Samantha Power ha parlato di
“barbarie” commesse dalla Russia che, assieme a Damasco, ha lanciato “150 attacchi nelle ultime 72 ore”. È stata una delle posizioni più morbide verso Mosca tra quelle espresse durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “La Russia collabora con il governo di Damasco nel commettere crimini di guerra” ha detto chiaramente l’ambasciatore britannico Matthew Rycroft.
Il Ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha chiamato in causa, accanto alla Russia, anche l’Iran, chiedendo a Mosca e Teheran di dimostrare senso di responsabilità, fermando l’escalation militare attuata dal regime di Bashar Al-Assad. “In caso contrario Russia ed Iran saranno complici dei crimini di guerra commessi ad Aleppo” ha detto il Ministro francese.
E mentre le bombe continuano a cadere, 70 camion carichi di aiuti umanitari gestiti dalla Croce Rossa Internazionale hanno raggiunto diverse località: Madaya e Zabadani, vicino a Damasco, e i villaggi di Foua e Kefraya nella provincia Nord-occidentale di Idlib. Luoghi che hanno ricevuto aiuti per la prima volta negli ultimi 6 mesi.
At least 26 civilians killed in fresh government airstrikes on Aleppo, Syrian activists say. https://t.co/ShErObu1Qk pic.twitter.com/bBhqK768K9— ABC News (@ABC) 25 settembre 2016