Russia: tasso di riferimento resta invariato, pesano inflazione e petrolio

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I rischi legati all’inflazione e il mercato del petrolio incerto spingono la Banca Centrale Russa a lasciare invariato il principale tasso di riferimento. Quest’ultimo resta all’11% e non verrà ridotto nel breve periodo, ha lasciato intendere l’istituto centrale.

Tutto ciò nonostante l’aumento generale del livello dei prezzi abbia registrato una frenata, sfiorando l’8%, quasi la metà rispetto al 15% segnato per buona parte dello scorso anno.

I rischi inflazionistici restano elevati e sono legati al petrolio la cui rimonta – che ha anche provocato la ripresa del rublo – potrebbe non essere duratura, ha motivato la Banca centrale russa.

Secondo l’istituzione il Paese, in recessione, tornerà a crescere tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo.

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