http://www.pupia.tv - Caserta - Sono quattro le persone indagate, a vario titolo, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Mercoledì mattina il blitz dei carabinieri della compagnia di Casal di Principe per eseguire un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della Procura.
Il provvedimento, scattato alla fine delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, condotte dalla stazione dei carabinieri di Villa Literno da settembre 2013 a gennaio 2015, che ha coinvolto circa 300 persone, ha consentito di raccogliere utili elementi indiziari circa la realizzazione di un complesso sistema fraudolento, finalizzato alla commissione di truffe in danno dell’Inps.
“I rappresentanti legali di varie ditte operanti nell’edilizia – si legge nella nota del Procuratore Francesco Greco – con sede nel Lazio ed in Campania, costituite al sol fine di porre in essere degli illeciti, risultavano aver presentato, per gli anni 2013 e 2014, in via telematica denunce aziendali, direttamente all’Inps di Caserta o tramite Caf, con le quali attestavano falsamente la sussistenza di rapporti di lavoro, consentendo ai falsi dipendenti, una volta comunicatone il licenziamento, di richiedere la corrispondente indennità di disoccupazione, denominata Aspi o Miniaspi; con tale metodo inducevano in errore i preposti dall’ente previdenziale in questione, che erogava tali indennità agli apparenti dipendenti delle ditte per la complessiva somma di 1.111.254,8 euro”.
Le somme corrisposte venivano accreditate su carte prepagate intestate agli apparenti dipendenti, il cui Pin veniva comunicato alle sedi delle ditte: ciò rendeva possibile prelevare le somme erogate dall’ente previdenziale.
Il provvedimento di sequestro preventivo, a carico dei rappresentanti legali delle aziende è finalizzato alla confisca delle somme rinvenute sui conti correnti e delle somme di denaro nelle loro disponibilità o, comunque, al sequestro per equivalente di beni mobili, immobili e mobili registrati nelle disponibilità degli indagati fino alla concorrenza delle somme da ciascuno percepite come provento dell’attività fraudolenta. (03.02.16)