Obama e Putin: strette di mano e braccio di ferro sulla Siria

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Sorrisi abbozzati, strette di mano e pose impacciate. Un faccia a faccia alle Nazioni Unite e una cena di gala che non hanno smorzato le tensioni tra il presidente americano Obama e il leader del Cremlino Putin. Sulla Siria e sul ruolo del presidente Bashar al Assad restano ancora nette divergenze.

Prove di dialogo in campo neutrale dove i due leader davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno espresso le loro posizioni. A partire dal fatto che per Putin al momento non c‘è alternativa a Bashar al Assad nella lotta contro il terrorismo. “Attualmente diamo assistenza tecnica e militare all’Iraq e alla Siria”, ha detto Putin. “Pensiamo sia un errore enorme rifiutarsi di cooperare con il governo siriano. Ora come ora non c‘è nessuno, tranne il presidente Assad, che sia in grado di combattere veramente le milizie dell’autoproclamato Stato Islamico e con il suo esercito lo sta facendo da tempo”.

Nonostante l’ostilità degli Stati Uniti verso Assad, Obama si è detto disposto

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