Saif al Islam, secondogenito di Muammar Gheddafi, è stato condannato alla pena di morte per crimini di guerra commessi durante la rivoluzione del 2011.
Insieme a lui sono state condannate a morte, per lo stesso reato, altre otto persone tra cui l’ex primo ministro Mahmud al-Baghdadi e l’ex capo della sicurezza libica Abdullah al Senussi.
Saif al Islam non era presente in tribunale essendo detenuto nella prigione di Zintan, zona controllata da un gruppo ribelle che rifiuta di rilasciarlo.
Quarantatré anni, Saif è stato a lungo considerato il naturale successore del padre durante il suo regime. Dopo la morte di Gheddafi, è diventato uno dei punti di riferimento della resistenza al Consiglio nazionale di transizione libico.
In un’intervista a euronews del marzo 2011, Saif al Islam affermò che il regime di Gheddafi aveva finanziato la campagna elettorale del presidente francese Nicolas Sarkozy.