http://www.pupia.tv - Napoli - L’informazione sulle normative vigenti, sulle iniziative da intraprendere in caso di truffa o pubblicità ingannevole di aziende di beni e servizi, dovrebbe essere un diritto acquisito per tutti i cittadini. Tuttavia, una fascia di utenti continua ad essere vittima di disservizi tra i più disparati e, talvolta, di atteggiamenti ostili da parte d’imprese che fanno della cura del cliente il proprio punto di forza. Questa fetta di consumatori è costituita in gran parte dai cittadini stranieri, considerati nell’immaginario di molte aziende come consumatori poco attenti e poco meritevoli di tutte le attenzioni necessarie per la fidelizzazione del cliente.
Per contrastare questi luoghi comuni e velate discriminazioni, la Federconsumatori Campania ha tenuto un incontro dal titolo “La Tutela dei Consumatori Migranti”, a cui parteciperanno le comunità migranti della Campania e i rappresentanti delle maggiori aziende italiane di beni e servizi.
All’iniziativa hanno aderito la comunità somala, pakistana, bengalese, rumena, ucraina, russa, nigeriana, senegalese ed eritrea. Mentre per le aziende hanno partecipato rappresentanti di Enel spa, Eni spa, Telecom Italia, Wind Infostrada, Fastweb spa, Abc Napoli, Gori Acqua spa, Edison spa, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Poste Italiane.
“Per la prima volta in Italia si tenta di mettere allo stesso tavolo migranti e aziende. Un confronto importante soprattutto per le imprese che continuano a considerare gli stranieri come consumatori di serie B e non al pari di quelli italiani”, spiega Rosario Stornaiuolo, presidente di Federconsumatori Campania. “Il nostro obiettivo è far comprendere alle grandi e piccoli attività commerciali che i migranti non solo devono essere considerati consumatori come tutti gli altri, oltre ogni pregiudizio e discriminazione, ma sono una nuova fetta di mercato che fornisce numerose opportunità commerciali perché portatrice di nuove esigenze e richieste”.
“Iniziative simili – continua Stornaiuolo – sono state già fatte in passato con le Poste Italiane e l’Enel. Con le Poste abbiamo realizzato un manuale in otto lingue sui diritti dei consumatori. Mentre con L’Enel abbiamo svolto incontri su come si legge una fattura delle utenze domestiche. In quest’ottica, organizziamo anche corsi periodici sulla conoscenza delle normative sugli acquisiti. Informazioni importanti da conoscere perché aumentano la consapevolezza dei consumatori e conseguentemente il loro potere di contrastare eventuali disservizi. Il nostro scopo è rendere ugualmente forti i cittadini stranieri, ma anche più seguiti dalle aziende che crescono e fanno profitto anche grazie a loro”.
“In questo macro progetto di sensibilizzazione della popolazione migrante della Regione – annuncia Stornaiuolo – è in partenza questo mese un corso rivolto ai cittadini stranieri che vogliono aprire un’attività commerciale. Gli incontri sono organizzati in collaborazione con la Banca Unicredit che provvederà a fornire tutte le informazioni necessarie su come aprire una partita iva, come chiedere finanziamenti e tutto ciò che serve sapere sul rapporto banca-imprenditoria. Il corso è stato ideato con una duplice funzione: da un lato la necessità d’informare i migranti sulle modalità di apertura di un’attività, dall’altra sensibilizzare le banche ad aver maggior cura della clientela straniera, tenendo in considerazione le criticità in ambito linguistico e culturale che possono emergere al momento della richiesta dei migranti di un determinato servizio. Per ovviare alla scarsa comunicazione tra operatori bancari e clienti stranieri, si potrebbero istituire appositi sportelli gestiti da personale poliglotta e mediatori culturali, ad esempio. I vantaggi sarebbero molteplici. Ne gioverebbero i migranti, ottenendo un servizio più efficiente, e ne gioverebbe la banca acquisendo un cliente in più”. (13.03.15)