Boris Nemtsov, il leader dell’opposizione russa, ucciso venerdì in un agguato, credeva nelle riforme per il suo paese. Il pomeriggio prima della sua morte, si era recato negli studi radiofonici di Eco di Mosca da dove aveva lanciato un appello sulla manifestazione prevista per oggi contro la crisi. Invece oggi al suo posto nella capitale russa si svolgerà un corteo in memoria di Nemtsov. Ma già in migliaia gli rendono omaggio, portando fiori sul luogo del delitto.
“Questo non è solo un duro colpo per l’opposizione – ha sottolineato Sergei Mitrokhin, uno dei leader dell’opposizione – ma per l’intera società russa, per il paese. Se le opinioni politiche sono punite in questo modo, possiamo dire senza ombra di dubbio che questo paese non ha futuro”.
Secondo i primi rilievi l’agguato sarebbe stato pianificato minuziosamente. Il leader dell’opposizione è stato colpito mentre si trovava su un ponte vicino al Cremlino. L’assassino lo aveva raggiunto a piedi per poi dileguarsi a bordo