Katherine Jenkins chiude il cerchio. La 34enne soprano gallese torna alle sue origini col decimo album in studio “Home Sweet Home.” Oltre al repertorio classico fatto da Bach, Beethoven e non solo compaiono inaspettati brani moderni.
Katherine Jenkins, cantante:
“Non voglio ripetere gli stessi album, cerco piuttosto generi diversi, riconducendoli alla musica classica. Mi sono comunque resa conto che volevo tornare alle mie radici, allo stile classico dei primi due album. Sono tornata alla mia vecchia casa discografica con la quale ho inciso quando avevo 23 anni, sono tornata alle origini è un po’ come un cerchio che si chiude”.
Le sorprese non sono mancate nella sua già consistente carriera. Jenkins ha infatti cantato in diverse lingue non solo in gallese, italiano e francese ma anche in tedesco latino e cinese.
1.05 SOUNDBITE (English) Katherine Jenkins, recording artist, on singing in different languages: “Il gallese ovviamente mi viene spontaneo certo mi piace cantare anche in italiano e in francese. In questo album c‘è inoltre il tedesco e il latino, canto anche in mandarino che ho dovuto studiare per la prima volta per imparare una canzone. Recentemente sono andata qualche volta a cantare in Cina una specie di inno per i cinesi ma imparare bene il cinese è un incubo. E’ veramente una lingua difficile ed io la cantavo ad ogni tassista, volevo che mi ascoltassero mentre ero in Cina sperando di non dire parolacce o ripetere la lista della spesa per errore”.
“Home Sweet Home” è in distribuzione dal 27 gennaio.