Nicaragua: via tra le proteste ai lavori per il nuovo canale

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È una firma storica, per un progetto monumentale o mostruoso, secondo i punti di vista: ci vorranno appena cinque o sei anni per tagliare in due il Nicaragua, da costa a costa, una linea d’acqua di 278 km attraverso la quale potranno passare le navi container. Le polemiche sono forti, ma per il presidente Ortega quel che conta è uscire dalla povertà:

“Con la ricchezza portata da un progetto di questo tipo, avremo maggior forza per sradicare completamente la povertà estrema e non estrema”, ha detto il capo di Stato, un ex guerrigliero sandinista.

Il canale sarà abbastanza profondo da far transitare navi da 400.000 tonnellate, e quindi farà direttamente concorrenza al Canale di Panama, più a sud, ampliato di recente.

I lavori saranno finanziati da un colosso cinese, l’Hknd del magnate Wang Jing, che ha inaugurato i lavori insieme a Ortega. Un finanziamento da 55 miliardi di dollari, ma i dettagli dell’accordo vengono tenuti nascosti, così come manca trasparenza sull’impatto tecnico, oltre a quello ambientale.

A protestare sono soprattutto indios e agricoltori, che temono l’esproprio delle proprie terre, e poi i pescatori del lago di Cociboba, maggior riserva d’acqua dolce dell’America centrale. Il progetto prevede l’attraversamento del lago per ben 105 km.

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