Non ci sta David Cameron. Dopo due giorni di riunioni fiume a Bruxelles e l’annuncio del maxiconguaglio di 2,1 miliardi di euro da versare nelle casse comunitarie, il Premier britannico è andato su tutte le furie.
“Quando la Commissione europea parla è sempre per dire: “Beh, si tratta di aggiustamenti tecnici” che però poi si trasformano in soldi da pagare, o no?”. Ha detto Cameron “Siamo degli stati membri di un’organizzazione, nella quale abbiamo investito e abbiamo tra gli stati un ruolo leader. E non è possibile ritrovarsi a dover pagare 2 miliardi di euro con un preavviso di 3 settimane. Non è un comportamento accettabile”.
Ma per la Presidente della Lituania Dalia Grybauskaite i numeri comunicati a Bruxelles non dovrebbero scioccare nessuno, essendo il risultato di previsioni inviate dagli stessi Stati membri
“Eurostat basa i suoi calcoli sui dati degli istituti di statistica nazionali e dei governi” ha affermato la Grybauskaite “E solo dopo aver compiuto delle verifiche presenta i numeri definitivi alla Commissione Ue per intenderci su chi deve pagare e quanto”.
La cifra, stratosferica, chiesta dall’Ue a Londra- molto più alta del contributo totale al bilancio comunitario di alcuni dei paesi membri- deriva dal ricalcolo dei Pil dei 28 nel periodo tra il 1995-2013. Calcolo che ha inciso sulle variazioni dei conti pubblici.
Le cifre pubblicate da Eurostat contengono anche buone notizie per alcuni Paesi. Secondo i calcoli resi noti a Bruxelles, Parigi sarebbe in credito di oltre 1 miliardo di euro, e Berlino di oltre 500 milioni. Mentre Roma sarebbe in debito di 340 milioni di euro.