Si è aperto sotto strette misure di sicurezza nell’ovest della Cina il processo all’intellettuale uiguro Ilham Tohti. Il blogger, professore universitario e membro del gruppo etnico musulmano turcofono è accusato di incitamento al separatismo. Rischia dai dieci anni all’ergastolo.
Arrestato a gennaio e accusato formalmente a luglio, Tohti, 44 anni, ha in varie occasioni denunciato la repressione nei confronti degli uiguri. È considerato una voce moderata.
La stampa internazionale – così come molti diplomatici – non ha accesso al tribunale. “Abbiamo già espresso la nostra preoccupazione sul caso – dice il delegato dell’Unione europea a Pechino Raphael Droszewski -, soprattutto visto che il signor Tohti ha lavorato in modo pacifico nel rispetto delle leggi cinesi per anni, soprattutto per promuovere buoni rapporti tra le minoranze e per la parità dei diritti in Cina”.
Il processo si svolge a Urumqi – circa tremila chilometri a ovest di Pechino – capitale della regione autonoma dello Xinjiang, teatro negli ultimi mesi – così come nel 2009 – di numerosi episodi di violenza a sfondo etnico attribuiti agli uiguri contro la minoranza cinese degli Han.
Tohti nega ogni accusa in un processo criticato anche dai gruppi di difesa dei diritti umani.