Due mesi esatti alle elezioni legislative in Ucraina. Come previsto lunedì il presidente Petro Poroshenko ha deciso di sciogliere il Parlamento. A luglio la coalizione governativa alla Rada si era frantumata e in un mese i deputati non sono riusciti a trovare a un nuovo accordo.
Ma, per il capo di Stato, la decisione rientra in una strategia più ampia: “Vedo la vittoria militare nel Donbass e la vittoria delle forze riformiste democratiche nel parlamento come un processo strettamente
interdipendente. Le elezioni anticipate fanno parte del mio piano di pace. Sono un punto chiave nel dialogo politico con il Donbass”.
Diverse le reazioni tra gli abitanti di Kiev alla notizia che dovranno tornare alle urne dopo soli quattro mesi dalle presidenziali.
“Credo sia la giusta decisione – spiega un residente della capitale – perché questo parlamento non corrisponde ai nostri interessi. La gente di Maidan ha votato per altri”.
“I cittadini delle regioni orientali – ribatte un altro – potrebbero non essere d’accordo con queste elezioni anticipate. Potrebbero sostenere che le elezioni sono state truccate e che i loro voti non sono stati contati. Ecco perché penso che la decisione di sciogliere il parlamento non sia ragionevole”.
Poroshenko ha anche motivato la propria decisione sostenendo che ad oggi una parte consistente dei deputati sostiene la ribellione dei separatisti russofoni nel sudest del Paese.