La settimana dei mercati comincia all’insegna di una ventata di ottimismo in arrivo dalle montagne del Wyoming. Al tradizionale raduno di Jackson Hole tutti i riflettori erano puntati sui due pezzi da novanta della politica monetaria mondiale, Mario Draghi e Janet Yellen.
La governatrice della Federal Reserve ha sottolineato le persistenti difficoltà nel mercato del lavoro statunitense. Ma a soddisfare gli investitori sono stati piuttosto i toni del presidente della Bce.
Pur non nominando esplicitamente un programma di immissione di liquidità tramite acquisto attività (il cosiddetto “Quantitative Easing”), Draghi ha ribadito che l’Eurotower è pronta per rispondere alla minaccia della deflazione con “ogni strumento possibile”.
Misure non convenzionali che andrebbero così ad aggiungersi a tassi di interesse già ai minimi storici (nel caso del tasso di deposito, addirittura in territorio negativo) e al programma di prestiti mirati alle banche in partenza a settembre.