A Kiev è andata in scena una nuova protesta, stavolta di segno diverso. Una parte degli attivisti ancora accampati a piazza Maidan ha bruciato pneumatici per impedire ai dipendenti comunali, sostenuti dai poliziotti, di ripulire la zona e smantellare le tendopoli.
Tra le forze speciali ci sono anche ex attivisti: “Guardate, questi ex compagni di protesta ora sono volontari del primo battaglione Kiev”, dice un manifestante. “Con questi poliziotti, dai quali mi sento tradito, prima ho dormito e mangiato, proprio qui”.
Sequestrate armi da fuoco, bombe a mano e molotov. Alcune tende sono state smontate, ma restano diverse barricate.
Chi porta avanti rivendicazioni politiche può restare a piazza Maidan, spiega un poliziotto: “stiamo effettuando un’operazione di igiene, dobbiamo portare via i rifiuti. Qui deve restare soltanto chi lotta davvero per idee politiche”.
Tra le autorità ucraine e i dimostranti da maggio è in corso un negoziato per liberare la piazza simbolo della protesta filoeuropea. Una parte degli attivisti ritiene che restare serva a far pressione sul governo, affinché realizzi le riforme promesse.