Nuovi bombardamenti israeliani su Gaza dopo il fallimento della tregua

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Nella Striscia di Gaza, devastata da 26 giorni di guerra, non si fermano i bombardamenti israeliani. Venerdì la tregua era durata un paio d’ore, poi Israele ne aveva annunciato la fine motivandola con il rapimento di un suo soldato.

Nei raid che ne sono seguiti sono stati uccisi circa 150 palestinesi. Nella città di Gaza sono state completamente distrutte una moschea, l’università islamica e numerose case.

“Hanno preso di mira una moschea la scorsa notte e l’hanno colpita con 8 razzi. E’ stata completamente distrutta”.

“Sono tutti morti, sono stati fatti a pezzi, ne abbiamo raccolto i pezzi. Erano cinque, una coppia con tre bambini. Sono irriconoscibili, è uno sterminio, uno sterminio”.

Sabato l’esercito israeliano è andato avanti con i bombardamenti, mentre la diplomazia stenta a trovare una soluzione: l’Egitto ha riaffermato che il suo piano offre una via d’uscita. Il primo ministro italiano Matteo Renzi, ospite del presidente Al-Sisi di cui appoggia la mediazione, ha chiesto l’immediato rilascio del soldato rapito in un tunnel a Rafah.

Le brigate Ezzedin al-Qassam, che hanno rivendicato il coinvolgimento nell’imboscata, dicono di non disporre di informazioni su Hadar Goldin. Intanto l’esercito israeliano ritiene di essere molto vicino al completamento della distruzione dei tunnel.

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