Striscia di Gaza: è tragedia umanitaria, scarseggiano acqua e cibo

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Si aggrava l’emergenza umanitaria a Gaza dove scarseggiano acqua e alimenti a disposizione della popolazione civile. Un milione e 200mila persone, secondo l’Onu, non hanno accesso all’acqua o solamente in modo limitato. I raid aerei israeliani hanno distrutto importanti strutture idriche: come una tubatura nei pressi di Beit Lahiya, vicino alla frontiera israeliana, dalla quale fuoriesce ancora l’acqua. ‘‘Dobbiamo andare via da qui, cercare un luogo più sicuro,’‘ dice alla nostra inviata Valérie Gauriat un impiegato di un mercato all’ingrosso.

L’elettricità c‘è per meno di tre ore al giorno. Distrutti anche i gruppi elettrogeni di vitale importanza per la popolazione di Gaza, composta per metà da bambini e ragazzi. Compromesse pesantemente la conservazione degli alimenti e le attività commerciali come racconta Jabert Shanti, dell’azienda ‘‘Shanti’‘, una delle più importanti di distruzione alimentare di Gaza che ora è in difficoltà. ‘‘Noi esportiamo prodotti israeliani e questa situazione è grave sia per noi che per Israele. Cosa ne faremo adesso di questi alimenti, non abbiamo elettricità, come faremo a distribuirli durante la guerra?’‘, si chiede.

Sono oltre 135.000 le persone, secondo l’associazione umanitaria Oxfam, che hanno bisogno di immediata assistenza alimentare.

‘‘Poco fiduciosa in una prossima riuscita dei negoziati internazionali, la popolazione di Gaza si prepara ad affrontare una nuova fase del conflitto. Impossibile prevedere quanto tempo le persone potranno sopportare tali penurie che crescono con l’intensificarsi dello scontro,’‘ commenta Valérie Gauriat, inviata di euronews a Gaza.

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