La luce si intravede, ma ancora non siamo fuori dal tunnel. Parola dei leader delle principali organizzazioni internazionali, ospiti anche quest’anno del governo tedesco per il consueto vertice sullo stato dell’economia mondiale.
La ripresa c‘è, ha detto il numero uno del Fondo monetario Christine Lagarde, ma ai rischi legati alla bassa inflazione in Europa e alla fine degli stimoli monetari statunitensi si aggiungono ora quelli più prettamente geopolitici, a causa della situazione in Ucraina.
Senza contare, ricorda il capo dell’Organizzazione mondiale del lavoro Guy Ryder, le milioni di persone ancora senza lavoro: “La situazione non dà segnali di miglioramento. La disoccupazione globale sta continuando ad aumentare”, ha sottolineato.
“È già a livelli record, nonostante l’andamento delle performance economiche, e con 40 milioni di persone che entrano nella forza-lavoro ogni anno abbiamo chiaramente un grosso problema per quanto riguarda l’impiego nel futuro”, ha aggiunto.
Una delle tante eredità della crisi, ha spiegato il numero uno dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico Ángel Gurría, insieme alla bassa crescita, all’aumento delle disuguaglianze e all’assenza di fiducia nei governi.
Prioritario, dunque, rilanciare il dialogo con le parti sociali e prendere di petto il problema della disoccupazione giovanile.