Elezioni in Iraq: affluenza al 60%, esercito "terroristi non ci condizionano"

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Oltre il 60% degli elettori iracheni si è recato alle urne per le elezioni legislative, nel primo appuntamento dopo il ritiro delle truppe statunitensi alla fine del 2011.

Un successo considerando le precarie condizioni di sicurezza e gli attacchi delle milizie qaediste che hanno provocato altre 17 vittime durante il voto nelle vicinanze dei seggi elettorali.

Elezioni blindate a Baghdad, la città è stata chiusa al traffico e sono stati messi in atto controlli senza precedenti alle porte della capitale.

“Negli ultimi dieci anni abbiamo maturato una notevole esperienza – sostiene un soldato di pattuglia a un check point – Abbiamo molta più esperienza rispetto agli eserciti dei paesi confinanti e i terroristi non ci condizionano in questo momento cruciale”.

I risultati sono attesi a metà maggio vista la miriade di partiti in cui si sono divisi gli schieramenti sciita e sunnita. Nel periodo di transizione sarà centrale il ruolo delle forze armate.

“L’esercito iracheno, che è appena uscito da una guerra, affronta un’altra e più grande sfida, quella degli attacchi suicidi – conclude l’inviato di euronews a Baghdad, Mohammed Shaikhibrahim – Luoghi e tempi di questi attacchi sono impossibili da prevedere e raramente passa una settimana senza che i kamikaze provochino decine di vittime”.

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